Anche l’agente responsabile della sifilide é un batterio: il Treponema pallidum, gram negativo, spirocheta, flagellato. Negli ultimi anni questa malattia è tornata ad aumentare sensibilmente. Le spirochete si riproducono felicemente nelle mucose dei genitali e della bocca ma anche un po’ ovunque nell’epidermide. 

L’infezione passa per tre fasi: Primaria, Secondaria, Terziaria.

La fase primaria si manifesta tra i 7 e i 90 giorni dal momento del contagio. Appare una lesione simile ad una ferita tondeggiante, rosacea, dai margini netti (sifiloma) che tende ad ulcerarsi. Compare sulle piccole labbra, sull’ingresso vaginale, sul pene, il prepuzio, il perineo (quei pochi centimetri che stanno tra i testicoli o la vagina e l’ano) o l’ano. Le lesioni possono comparire anche all’interno della bocca, sulle gengive o sulla lingua, spesso anche sulle mani. Tali lesioni, anche se non curate, tendono a scomparire spontaneamente entro un mese dalla loro comparsa, Nonostante i segni e sintomi iniziali regrediscano, il batterio, se non viene curato, resta nell’organismo.

Fase secondaria: alla scomparsa delle lesioni iniziali, in assenza di trattamento adeguato, il batterio si diffonde nell’organismo e la Sifilide evolve. Nel  giro di settimane o mesi, si ha la comparsa di una eruzione diffusa sul tronco e sugli arti, accompagnata da febbre e rigonfiamento delle linfoghiandole. Al termine di questa fase compare il periodo di latenza che è dovuto al controllo immunitario dell’infezione da parte dell’organismo.

La fase terziaria, oggi rarissima (si spera che dopo essersi visti tutte queste patacche addosso anche i più scettici siano andati dal medico), può comparire molti anni dopo il contagio. E’ un’infezione cronica progressiva con potenziale danno permanente a tutti gli organi. Quindi disturbi neurologici (demenza), cardiologici, polmonari, epatici o ossei estremamente gravi.

Settembre 2017

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *