Dietro le sbarre dell’impotenza

Dietro le sbarre dell’impotenza

Definizione di Impotenza – Assenza delle facoltà, della forza fisica e morale necessarie a fare qualcosa…

Cit. da CORRIERE DELLA SERA/Dizionario di italiano – Il Sabatini Coletti

Dietro le sbarre dell’impotenza

Impotenza che mi ha sconfitta e mi ha derisa quando altro non ho potuto fare, se non restare a guardare con le braccia abbandonate lungo i fianchi.

Quella triste di quando, da piccina, buttavo furtivamente gli occhi oltre le pagine di un libro sollevato, per spiare nonno mentre, di nuovo, non rinunciava a non buttare giù il prossimo bicchiere.
Quella disperata di quando babbo pareva in ottima forma mentre mi parlava entusiasta di progetti che non avrebbe mai realizzato, che dentro, ad artigliate, lo stava fottendo il cancro.
Quella rassegnata di quando, anche stavolta, il prossimo intervento non avrebbe risolto il problema e, per un altro po’, avrei dovuto continuare ad essere malata.

Impotenza che ha frantumato i piedistalli su cui mi sono erta, per riportarmi, a calci e schiaffi, alla consapevolezza della mia misera condizione umana.

Febbraio 2018

2 Comments

  1. Demetrio ha detto:

    Cara Sufia
    Il tuo racconto mi ha colpito nel profondo, perché l’ho vissuta sulla mia pelle.
    I miei progetti erano tanti ma a quel punto tutto si è volatizzato.
    Mi facevo forza per quando potevo ma, a ogni mia nuova idea, la risposta era sempre la stessa: ( e se poi?) e ciò mi faceva crollare nella tristezza più assoluta.
    Piano piano sembrava di essersi risolto tutto ma dopo 6 anni punto e a capo.
    E di nuovo lo stesso percorso. E’ stata più dura di prima perché la chemio mi ha intossicato, sembrava che la pelle fosse staccata dal corpo, sensazioni incredibili. Sembrava che avessi una batteria in corpo. Le mie speranze erano agli sgoccioli. Ormai esisteva solo rassegnazione, non reagivo più a nulla, tutto mi sembrava senza importanza.
    Parecchi nervi si erano rotti, non riuscivo più a ricordare nulla. Avevo un bel lavoro e ho dovuto lasciarlo.
    Quindi con il passare del tempo mi sono aggrappato alla semplicità e ne sono fiero. Amo tutto il bello della vita e mi fa soffrire quando vedo l’arroganza e l’ingiustizia di questo mondo.
    Su FB perdonami ma ho sentito di aprirmi con te perché trovo che sei tenera e gentile.
    Grazie di esistere, mi prendo la libertà di dirti: (TI VOGLIO BENE) lo meriti tutto.

  2. Sufia Solis ha detto:

    La malattia è una bestia cattiva: spoglia di ogni difesa e priva della dignità. Non è facile parlarne.
    Grazie mille, Demetrio, di aver condiviso con me la tua storia. Mi auguro si sia risolta nel migliore dei modi. Un abbraccio grande grande <3

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