Facciamo due chiacchiere su questi bastardi: chi sono dunque i malefici animaletti che non ci lasciano liberi di godere indisturbati e che popolano i nostri incubi?

Perdonate il linguaggio colorito, ma un po’ se lo meritano, no?

Si tratta di una gamma vastissima di bestiole diverse. Virus, batteri, funghi, protozoi fino addirittura ad arrivare agli insetti se vogliamo prendere, per esempio, in considerazione la pediculosi del pube (o piattole che dir si voglia) che, per quanto non grave e facilmente trattabile, è considerata a pieno diritto una malattia sessualmente trasmessa.

Facciamoci un’idea, seppure superficiale,
della struttura di questi perfidi esseri

Gli organismi viventi possiedono livelli di organizzazione e complessità molto vari. Le forme superiori (piante ed animali), sono composte da molte cellule che si assemblano tra loro al fine di costituire tessuti ed organi specializzati nello svolgimento di funzioni specifiche.
Negli organismi unicellulari, tra i quali si trova la stragrande maggioranza degli individui di nostro interesse, tutti i processi si svolgono invece all’interno di un’unica cellula. Questa cellula può essere più simile ad una pianta, oppure più simile ad un animale; in molti casi possiede caratteristiche comuni ad entrambi. Per questo motivo sono stati raggruppati in un terzo regno: quello dei protisti.

I protisti a loro volta sono stati suddivisi in due grosse categorie
a seconda della struttura cellulare

I procarioti sono i più antichi e vengono considerati i capostipiti della vita sulla Terra. Hanno una struttura elementare. Semplificando molto, possiamo limitarci a dire che si tratta di cellule prive di nucleo ed organuli, che il materiale genetico si trova un po’ ammassato in un cantuccio ma libero nel materiale fluido che riempie la cellula, che possiedono una membrana esterna, a sua volta circondata da una parete rigida.

Tra pochi altri, a questo gruppo appartengono i batteri

Nell’evoluzione c’è stato un passaggio importantissimo, un miliardo e mezzo di anni fa, nel precambriano, quando alcuni microrganismi si stabilirono in maniera permanente all’interno di altri, diventando parte di essi. Lentamente si formarono cellule più complesse, dotate di un nucleo contenente del materiale genetico molto più strutturato e di organuli che assunsero specifiche funzioni. A questa categoria, gli eucarioti, appartengono le alghe, i funghi e i protozoi.

Infine ci sono i virus

Dunque, se prendete un millimetro, lo dividete in mille parti e di queste mille ne tenete cinque o sei… ecco, quella è la grandezza di un batterio. I virus sono talmente piccoli, ma così piccoli che, se ne considerate uno grande quanto una pallina da ping pong, il batterio al confronto avrà le dimensioni di un pallone da pilates.
I virus vengono definiti entità biologiche elementari. Ancora oggi ci si domanda se essi debbano essere o meno considerati delle creature viventi: si tratta cioè di microorganismi estremamente semplici, oppure si tratta di sostanze chimiche assai complesse?
Anche stavolta semplificando molto, affermiamo che il virione è soltanto un blocco di materiale genetico racchiuso all’interno in un involucro. Basta, non c’è altro. Nessun apparato che gli permetta di usare l’energia presente nell’ambiente, nessuna possibilità di sintetizzare proteine, nessuna possibilità di riprodursi. Per fare tutto questo il virus ha la necessità di penetrare all’interno di una cellula e sfruttarne la struttura.
E che cosa accade al virus quando entra in una cellula? Scompare come entità autonoma: la capsula si disfa e il genoma va ad incorporarsi a quello dell’ospite i cui sistemi lo leggeranno e codificheranno producendo altri virioni che usciranno da quella cellula e, a loro volta, andranno ad infettarne altre.

I buoni e i cattivi

Il nostro mondo è colmo di una quantità inimmaginabile di microrganismi: virus, batteri, protozoi…  Molti di essi vivono in simbiosi (che è una specie di contratto di mutuo aiuto) con gli organismi superiori, molti altri sono fondamentali nell’equilibrio degli ecosistemi. La maggior parte non causa malattia. Quelli che sono in grado di farlo, i patogeni, sono una piccola parte e non infettano indiscriminatamente.
Per esempio se un microrganismo è patogeno per il cane non è detto che lo sia per un altro animale o per l’uomo. Ma non solo, un patogeno umano non infetterà ogni tipo di cellula dell’uomo, ma solo quelle che gli si confanno. In alcuni tipi di cellule si troverà benissimo, in altre sforzandosi si adatterà a vivere, in altre ancora gli sarà impossibile addirittura soltanto entrare. Un virus influenzale causerà un raffreddore, una bronchite, pure una polmonite, ma non sarà mai in grado di far crescere una verruca.

Nei prossimi articoli prenderò in esame alcune delle crudeli bestiacce di cui vi parlavo dianzi, patogeni cioè che gozzovigliano all’interno delle cellule dei nostri genitali, oppure che possono utilizzarle come vie di accesso per penetrare all’interno del nostro organismo e ivi far festa, causandoci malattia.

 

Settembre 2017

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