Contro l’infezione da HPV sono disponibili da tempo due vaccini: il Cervarix, attivo contro i genotipi 16 e 18, responsabili di circa il 70% dei casi di carcinoma uterino, (costo al pubblico 156,79 euro) e il Gardasil che protegge anche contro i genotipi 6 e 11, responsabili del 90% dei condilomi, (costo al pubblico 171,64 euro).

Il vaccino di ultima generazione é però il Gardasil 9 attivo, oltre che per i precedenti, anche per i ceppi 31, 33, 45, 52 e 58.

In Italia l’offerta pubblica gratuita della vaccinazione è rivolta alle bambine tra gli 11 e i 12 anni perché a questa età è massimo il profilo beneficio-rischio: la somministrazione del vaccino prima dell’inizio dei rapporti sessuali è particolarmente vantaggiosa perché induce un’efficace protezione prima di un eventuale contagio con il virus HPV (che si acquisisce di norma subito dopo l’inizio dell’attività sessuale), inoltre la risposta immunitaria è maggiore di quella osservata nelle donne in altre fasce di età.

Il vaccino è disponibile a pagamento in farmacia, previa prescrizione del medico.

La vaccinazione è sicura, ben tollerata e in grado di prevenire, nella quasi totalità dei casi, l’insorgenza di un’infezione dei ceppi virali contro cui è diretta.

E’ bene comunque sottolineare che l’utilizzo del vaccino affianca, ma non sostituisce, lo screening con il Pap-test, la colposcopia, la penoscopia. Infatti, dal momento che il vaccino non garantisce copertura nei confronti di tutti i tipi di HPV, è bene continuare a sottoporsi ai regolari accertamenti diagnostici anche dopo l’eventuale vaccinazione.

 

APPROFONDIMENTI SUGGERITI

Settembre 2017

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