Impotenza che ha frantumato i piedistalli su cui mi sono erta, per riportarmi, a calci e schiaffi, alla consapevolezza della mia misera condizione umana...
Ho un problema con la mia faccia.
Non quando me la porto a spasso. Assolutamente. Non mi imbarazzava nemmeno quando pareva una zucca gialla e bitorzoluta invece di un volto; finché non me la ricordava l’espressione sconcertata di qualche passante, riuscivo addirittura a dimenticarmene...
Notte di luna tronca, figlia di un cielo senza nuvole. Mare infuriato di tristezza, sale nero in faccia, maree senz’anima, puzza. Quale poeta comporrà versi suggeriti da questa oscena oscurità?
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